Isolamento è una parola che ricorre spesso di questi tempi di pandemia e misure di contenimento relative al diffondersi del covid-19. Si parla, nel caso di una quarantena, di isolamento come condizione subita, anticamera spesso della solitudine, ma esiste anche un altro isolamento che ha poco invece a che fare con la solitudine. Il vocabolario ci suggerisce la parola “solitarietà”, <<che non è una parola battuta male con una “t” al posto di una “d”, ma la caratteristica di chi vuole essere isolato, solitario, ma senza essere avviluppato dalla solitudine. La solitudine è uno stato d’animo e una condizione topologica a volte desiderata e a volte subita, la solitarietà è invece desiderata, voluta, cercata, e realizzata>>. Non necessariamente come dimensione spirituale di eremiti, stiliti, oppure monacale, ma talvolta per semplice amore di un luogo, radicamento e come forma di resistenza.
E’ questo il caso di Irini Kotsatourchi unico abitante di Kinaros, un piccolo paradiso di 4,5 chilometri quadrati ufficialmente appartenente alla regione del Dodecaneso, situata a metà strada tra Kalymnos ed Amorgos, e insieme ad Astipalea il punto più ad ovest del Dodecaneso.
Un luogo remoto e solitario come pochi nell’Egeo, non raggiungibile dal turismo di massa, e questa volta neanche da quello di nicchia. Non è possibile soggiornare a Kinaros, l’isola non ha un hotel, e neanche una taverna dove poter mangiare, e nessun traghetto la raggiunge.
Irini, anche conosciuta come Kyra Rinio, oppure “Signora Rinio” è l’unico abitante di questo lembo remoto e solitario dell’Egeo. Dopo la perdita del marito nel 2013 ha deciso di restare sull’isola e diventare così l’unico, e probabilmente l’ultimo abitante di Kinaros. Il solo contatto che Irini ha con il mondo esterno è la barca sovvenzionata che raggiunge l’isola da Amorgos una volta alla settimana per portarle i beni necessari alla sua sopravvivenza, e se il mare non lo permette possono essere necessari anche 20 giorni prima di poter raggiungere l’isola.
La sua unica via di comunicazione con il resto del mondo è attraverso il suo telefono satellitare, e la sua unica fonte di informazioni la televisione.
“Non ho paura” ha detto agli intervistatori, anche quando la si è data per dispersa dopo un black out di oltre una settimana dovuto ad un violento nubifragio che ha colpito l’isola lasciandola a lungo senza telefono e canali di comunicazione, e tenendo in sospeso l’intera nazione che ha seguito la vicenda dai tg nazionali. Ha rifiutato il soccorso dell’elicottero e preteso di essere lasciata sull’isola.
Parlando al quotidiano greco Dimokratia, Irene ha rivelato i suoi timori che invece riguardano esclusivamente la conquista dell’isolotto da parte della Turchia. “Ho paura che quando chiuderò gli occhi l’isola verrà presa dai turchi. Erdogan ha già affermato che Kinaros è un luogo di culto “.
Nonostante questo, ha sottolineato “non mi sono mai sentita minacciata nonostante vivessi in un luogo dove spesso volano aerei da combattimento turchi. Non ho paura.”
A partire dal 2018 il governo Greco ha incluso Kinaros in una lista di isole soggette ad un aumento speciale dell’iva al 24% come misura eccezionale per colmare le gravi lacune di bilancio del governo. L’austerità sarebbe quindi arrivata anche a Kinaros, imponendosi con il suo regime di tagli, di risparmio nella spesa pubblica e di limitazione dei consumi privati, se non fosse che sull’isola non esistono servizi, neanche la linea elettrica, e non esistono transazioni economiche, e “austerità” una parola poco comprensibile alla geografia dei margini, e a quell’unico abitante di questo remoto lembo di terra nel mare Egeo.
Fonti:
– Κίναρος: Η νησίδα δυτικά της Λέρου που συνετρίβη το ελικόπτερο του ΠΝ (Iefimerida.gr)
– Το Κίναρος οικονομικός τροφοδότης της Ελλάδος!! (PressPublica.gr)
– Brave Lone Inhabitant of Greek Islet Vows to Stay Put (greece.greekreporter.com)
– Solitarietà e solitudine (Renato Pilutti)
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