“Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni»
Strappare una bandiera è un gesto potente, insurrezionale, un atto distruttivo. Ma può il vilipendio trasformarsi invece in atto costruttivo?
La risposta ce la da Yiannis Pappas, artista di lunga data a Berlino, e greco di orgine, nello specifico Patmos, l’isola dell’Apocalisse di San Giovanni, a poche decine di miglia nautiche dal confine europeo con la Turchia. Terre, o per meglio dire, mari, ben noti alla cronaca dei recenti anni.
80 sono le bandiere dalle quale si è partiti, e 80 quindi presumiamo siano i tribunali nei quali l’artista è potenzialmente a rischio di un processo oggi.
Bandiere strappate e fatte a pezzi pubblicamente, e poi contestualmente ricucite pezzo per pezzo in un patchwork di stelle, strisce, simboli, e colori, e ricomposte in nuove bandiere di nazioni inesistenti, utopiche, bandiere di un nuovo mondo di cui abbiamo urgenza, fuori da qualsiasi immaginabile concetto di confine. E’ l’utopia, oppure il valore che l’uomo contemporaneo dà oggi all’utopia, il vero e meraviglioso protagonista di Half Staff. Una critica all’eccesso di realismo che come tritacarne ha fatto a pezzi le nostre prospettive e quelle del nostro pianeta.
.
Un simbolismo potente, che fa il verso a questi decenni di sovranismi e nazionalismi, e che riflette anche una forte sensibilità di Yiannis Pappas sulla questione del Mediterraneo, dei rifugiati, delle tragedie del mare, e ancora delle tensioni in quella fascia di terra contesa tra Asia ed Europa, tutti temi particolarmente sentiti in quella striscia di Egeo, e per chi vive o conosce bene le terre di confine.
Una riflessione recentemente ricontestualizzata in una interessante mostra personale organizzata da Diskurs Berlin sul rapporto covid/confini.
“Il Covid-19 non pensa in termini di nazioni, il covid ingora largamente i confini che l’uomo ha creato, e ci espone all’urgenza di una battaglia globale, sincronizzate per sconfiggere tutti insieme il virus” – Herbert Ploegman
Half Staff è un lavoro che riflette con intensità questi nostri anni, un lavoro di cui ora più che mai abbiamo bisogno.
E non deve meravigliare che Marina Abramovic si sia interessata personalmente al lavoro di Yiannis Pappas selezionadolo recentemente tra i 5 performance artists sulla piattaforma We Present da lei curata.
fonti:
www.yannispappas.com
www.discursus.info
This post is also available in: English